Cos’è Tivù-sat

Tivù-Sat è una piattaforma televisiva gratuita satellitare. Il suo scopo principale è quello di permettere la visione dei programmi nazionali, nelle zone non coperte dal digitale terrestre a causa della loro posizione geografica, come ad esempio, valli e zone di montagna.

In pratica i programmi delle principali emittenti televisive italiane, vengono trasmessi anche via satellite tramite la piattaforma Tivù-Sat. Per riceverli occorre installare una parabola ed un apposito ricevitore Tivù-Sat.

Chi ha già la parabola per Sky, può utilizzare quella, con un piccolo accorgimento tecnico che il vostro antennista saprà sicuramente eseguire.

Rispetto alla ricezione con la normale antenna TV, il Tivù-Sat presenta delle limitazioni:

1) Il decoder è più costoso (si parte da una base di circa 130€.)

2) Occorre un decoder per ogni TV, anche se il TV è già digitale

3) Su Tivù-Sat non sono presenti le piccole emittenti locali

Dunque questa è l’ultima spiaggia, quando non sia possibile nessun’altra soluzione. Perciò vi consigliamo di far valutare attentamente al vostro antennista, la reale situazione di casa vostra; sarà poi lui a proporvi le soluzioni possibili, elencadovi i diversi pregi e difetti e relativi costi.

Cos’è Tivù-satultima modifica: 2011-11-28T23:54:00+01:00da admin
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9 pensieri su “Cos’è Tivù-sat

  1. Il decoder l’ho trovato intorno agli 80 euro (nuovo), girando un pò su ebay, e consente anche la registrazione su un HD esterno, anche se qua è là deve essere riavvato (insomma un pò come il fantastico sistema operativo di MS). La skeda per decrittare il segnale me l’ha mandata RAI in un tempo strabiliantemente breve ed a un costo accettabile (ovvio che il canone bisogna averlo pagato =;-)) dopo una breve procedura sul loro sito (basta digitare “rai scheda tivusat” nel beneamato Google e ci si arriva in un baleno). Avendo già la parabola mi sono fatto un backup del segnale terrestre che ricevo bene ma che qua e là qualche incertezza ogni tanto la dimostra, e poi registro anche, potendo programmare accensione e spegnimento. Insomma, alla fine lo consiglio!

  2. Grazie per il suo commento. Vorrei solo precisare che il prezzo da noi indicato, è quello base per avere un apparecchio di buona qualità. Essendo qui per dare soluzioni agli utenti, è doveroso da parte nostra consigliare per il meglio.
    Personalmente, sia per me, sia per i miei clienti, tendo a cercare il giusto compromesso fra qualità e prezzo. E’ inutile far spendere troppo se il cliente non ha particolari esigenze; ma peggio ancora sarebbe offrirgli il prodotto più economico, per attirarlo, senza però riuscire a risolvergli pienamente il problema, data la scarsità del prodotto.
    Del resto, lei stesso dice che quello da 80€ le ha dato problemi, ma è stata una sua scelta e tutto finisce lì. Ma se un professionista installa un prodotto scarso, giustamente il cliente reclama e pretende la soluzione del problema. Alla fine l’installatore oltre a dover intervenire una seconda volta gratuitamente, dimostra poca professionalità.

  3. Mi pare che ,sentendo i problemi anche in altre città del Piemonte e in altre regioni..penso che era meglio restare all’analogico o forse passare al satellitare con tutte le sue limitazioni…almeno i canali che si vedeno si vedono meglio(spero),ma forse questi problemi non se li aspettava nessuno.è diventato davvero alto il costo della televisione in casa…per magari non riuscire a vedere i canali che l’analogico ci ha più abituato …e tutto lì
    Grazie per l’ospitalità.
    Auguri di Buon 2012 a tutti …
    Carlo .Strona

    • Comprendiamo che gli utenti, non conoscendo questo complesso argomento, esprimano pensieri come questi, ma la situazione non è così drammatica come può sembrare; infatti il digitale terrestre funziona bene e con una qualità d’immagine indiscutibilmente migliore. Forse molti si sono già dimenticati che in analogico si vedevano molto bene cinque o sei canali, gli altri presentavano sicuramente una qualità scarsa (righe orizzontali, righe oblique, effetto neve, audio con fruscio, ecc.), e in totale si vedevano mediamente una quindicina di canali. Ora se ne vedono mediamente qualche centinaio. La differenza sostanziale tra le due tecnologie (che l’utente non può percepire) è data dal fatto che mentre con l’analogico si aveva la percezione dei segnali che degradavano fino a diventare inguardabili, e quindi ci si rendeva conto del degradare del proprio impianto d’antenna, con il digitale questa percezione non c’è più, poiché essendo un sistema numerico, ha una soglia minima di funzionamento, al di sotto della quale la ricezione non e possibile. In pratica, quando il segnale scende sotto la soglia, si passa improvvisamente da una visione perfetta al buio totale. Il passaggio alla soglia minima è caratterizzato dal classico squadrettamento dell’immagine detto anche effetto mosaico, accompagnato talvolta dal suono “a singhiozzo”.
      In realtà il digitale è in grado di funzionare con segnali ben più bassi rispetto al sistema analogico, infatti la soglia minima per il digitale è di 47db, mentre per l’analogico è di 57Db.
      Questo significa che quando abbiamo un segnale che inizia a squadrettare, se la trasmissione fosse stata in analogico, quel segnale non sarebbe stato ricevibile.

      Non è nemmeno vero che il passaggio al digitale abbia comportato dei grandi costi come sostiene lei; infatti per ricevere basta un decoder da 30 Euro. Chi ha cambiato la televisione, lo ha fatto per “sfizio”, per dotarsi di un TV moderno LCD o altro, e lo avrebbe fatto comunque, anche se non si fosse passato al digitale. Chi ha dovuto sostenere delle spese per l’adeguamento dell’antenna, è perché aveva un impianto vecchio, perciò prima o poi avrebbe comunque dovuto revisionarlo o rifarlo.

      Se invece, come suggerisce lei, avessero deciso di abbandonare il sistema terrestre e passare esclusivamente al satellitare, allora sì che i costi sarebbero lievitati molto, soprattutto negli impianti condominiali.
      In ultimo faccio presente che il digitale è stata una scelta imposta dall’Europa, ed era comunque necessaria anche per recuperare spazio di frequenze, soprattutto per la telefonia mobile che era ormai satura.

      Il fatto che nessuno si aspettasse certi problemi è parzialmente vero; almeno per quanto riguarda alcune situazioni eccezionali. Purtroppo il DVBT è un sistema molto complesso e nonostante gli ampi studi e gli svariati test eseguiti prima dello switch-off, alcune particolari situazioni sono emerse solo dopo lo switch-off, ovvero in presenza di tutti i canali in digitale. Alcune cose sono state risolte, per alcune altre si sta ancora lavorando; ma sono veramente pochissime e localizzate.
      Nel complesso non esistono importanti e diffuse problematiche, infatti la stragrande maggioranza delle segnalazioni che riceviamo, sono causate da carenze dell’impianto ricevente degli utenti e non da problemi delle emittenti.

      Spero di aver chiarito meglio i principali aspetti dell’argomento.
      Buon 2012 a tutti i lettori da parte di tutto lo staff.

      Maurizio – Staff Digitale terrestre a Biella

  4. Salve,
    grazie Signor Maurizio per le Sue preziose precisazioni,anche di carattere tecnico,ma non sono proprio a digiuno sull’argomento..ed è verissimo che è complesso.
    Probabilmente sono in una brutta posizione ,infatti molti con la spesa di 30 € vedono malgrado un impianto un pochino vetusto io ne già spesi tanti di più per un impianto nuovo (solo esterno), e vedo si tantissime emittenti che prima non vedevo, ma non tutti i giorni le più “blasonate” si vedono.
    E così succede a tanti in giro per l’Europa, parola di radioamatore.
    73 e grazie ancora…

    • Grazie a lei per la sua gentilezza Signor Carlo.
      Innanzi tutto so che ha già concordato e ottenuto l’intervento di un collaboratore di questo blog. Purtroppo, da quanto mi è stato riferito, lei si trova in una zona molto problematica, in quanto l’unica postazione ricevibile è quella di Torino; e purtroppo quei ripetitori sono nati per servire la provincia di Torino fino a ridosso della Serra. Perciò nella sua zona il segnale arriva per grazia ricevuta; ma non credo che in analogico la situazione fosse molto diversa.
      In ogni caso, so che il tecnico le ha risolto il problema, anche se è ancora sotto osservazione. Purtroppo il Biellese, ricco di valli e colline, si ritrova inevitabilmente con zone difficilmente o per nulla raggiungibili dai segnali radiotelevisivi; lo era in analogico come lo è in digitale. Perciò, in certi posti, l’unica alternativa è la piattaforma Tivù-Sat.

      Per quanto riguarda il resto dell’Europa, non voglio certo aprire un dibattito, ma personalmente, essendo un tecnico, il semplice sentito dire, per me ha una valenza minima, per non dire nulla. Io mi attengo solo ai dati tecnici ufficiali o a quelli forniti da tecnici specializzati; e sulla base di questo posso confermare che la situazione è pressoché analoga a quella italiana; ovvero, che la piattaforma digitale funziona bene, e che i problemi sorgono solo in presenza di impianti di ricezione malfunzionanti o nelle zone difficilmente raggiungibili; ma le zone difficili lo sono in digitale quanto lo erano in analogico. Il problema è dato dal fatto che in digitale l’utente non ha più la percezione del decadimento graduale della qualità, in quanto con questa tecnologia, la qualità di visione si mantiene inalterata fino al raggiungimento della soglia minima di ricezione; o meglio, di decodifica. Quindi l’utente è convinto che tutto sia a posto perché, a differenza di quanto avveniva con l’analogico, non vede più peggiorare l’immagine gradualmente, con il tipico effetto neve o le righe.

      C’è anche da dire che per gli impianti d’antenna, molti si sono sempre affidati al “fai da te”, il classico amico che “sa fare di tutto”. Questo, in molti casi poteva dare comunque dei risultati accettabili in analogico, perlomeno nelle zone “facili”; ma con il digitale il “fai da te” non funziona, poiché entrano in gioco una quantità enorme di fattori e di variabili che si incrociano fra loro. A volte basta una fesseria e ci troviamo con la tanto odiata scritta “assenza di segnale”.
      Per esperienza personale le potrei riportare diversi esempi, ma il più emblematico è questo: mi sono ritrovato a risolvere problemi per conto di elettricisti che, pur non essendo radiotecnici, fintanto che c’era l’analogico, avevano sempre realizzato impianti d’antenna, ma con l’arrivo del digitale, si sono improvvisamente trovati spiazzati da difetti che non sapevano come risolvere. Figuriamoci come potrebbe risolverli un dilettante. Del resto, se fosse semplice, noi antennisti andremmo in giro con cacciavite e forbici, anziché portare sui tetti uno strumento che costa diverse migliaia di Euro.

      Saluti, anzi 73.. e spero che il suo problema sia stato finalmente risolto.

    • Salve,
      devo aggiungere al mio ultimo commento,e lo faccio con molto piacere,quanto segue.
      Volendo andare a fondo del problema ho contattato un tecnico di questo sito per vedere la mia posizione ..se era proprio negata oppure se era il mio impianto….era il mio impianto….ma devo aggiungere che già altri due tecnici nell’arco di due anni circa erano venuti per vedere il quanto…ma la classe non è acqua…essere determinati a risolvere il problema ,come per altri tipi di problemi è fondamentale…grazie per il Vostro intervento finalmente non sento più lamentele in casa che Mediaset non si vede,perchè le altre emittenti Rai La 7 ecc ecc, io le vedevo già bene.
      Il fatto però di avere avuto due tecnici diversi della mia zona mi portava ad escludere che l’impianto poteva avere delle falle!!!!W i San Tommaso dunque mi vien da dire…buon lavoro e grazie ancora.
      Carlo

    • Salve ,
      mi sembra opportuno aggiungere alcune righe su questa questione.
      Volendo andare a fondo del problema mi è sembrato opportuno chiamare
      i tecnici (uno) che fanno parte di questo staff Devo dire ,e lo dico con piacere, in quanto le proteste a casa mia erano piuttosto accese..che trovare delle persone determinate a risovere un problema fa piacere.Personalmente non vedevo bene Canale 5 Italia 1 Irisi,insomma il canale 49 da Monte Eremo Torino e il 36…adesso la qualità del segnale è molto migliorata si può seguire una trasmisiione dall’inizio alla fine.Mi veniva difficile però pensare che al mio impianto,mi sia permesso, in quanto nell’arco di due anni sono già stati a casa mia due diversi tecnici ,…grazie buon lavoro e allora concludo dicendo W i San Tommaso.
      Carlo

    • Ché dire.. Grazie mille per i suoi commenti e il suo fare gentile.
      Farà sicuramente piacere al mio collega leggere quanto lei ha scritto.
      Da parte mia posso solo dire che probabilmente sono state proprio la determinazione e la passione che mettiamo nel nostro lavoro a darci l’impulso di aprire questo blog, proprio perché ci eravamo resi conto della troppa mancata e/o cattiva informazione sull’argomento. C’è ancora tanta gente che ha problemi con il digitale, e la maggior parte di loro è convinta che dipenda dai ripetitori, perciò resta in attesa e “giustamente” inveisce contro l’arrivo di questa nuova tecnologia; quando invece un buon tecnico potrebbe risolvere il problema.

      Grazie ancora per i suoi commenti.
      Cordiali saluti

      Maurizio – Staff digitaleterrestreabiella –

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